Messa Beat 

è un termine che dice poco a questa generazione ormai ‘post social’ e ‘post digitale’.

Dice invece molto alla mia, che negli anni 60 ero bambino,

e nella quale alla parole del sacrosantum concilium sulla formazione musicale, sul canto gregoriano

e polifonico, sui canti religiosi popolari e la musica sacra nelle missioni,

in Italia, si dette una applicazione molto particolare la ‘Messa Beat’,

Ma di che cosa si trattava esattamente? …

Dio è morto

Si trattava dell’introduzione di alcune canzoni di moda del genere musicale di allora,

del genere Beat italiano, se cosi si può dire, costituita da canzoni nostrali impegnate

e spensierate nello stesso tempo come le famose ancora oggi

come ‘Azzurro‘ o il ‘Ragazzo della via Gluck‘ di Adriano Celentano 

o di ‘cover’ delle più famose canzone americane del momento come ‘Here’s To You di Joan Baez

qui nella cover in lingua itaiana interpretata da Gianni Morandi,

canzoni che toccavano anche problemi filosofici importanti

come quello della morte di Dio.

Dalla speculazioni filosofica di Nietzsche,

nota sola a quei pochi che studiavano seriamente filosofia al liceo o all’università, 

divenne una canzone di grande successo: DIo è morto

‘Dio è morto’ appunto, una delle più famose canzoni di Francesco Guccini

finiva  con un richiamo alla resurrezione di Cristo, fu cosa quasi naturale

che qualcuno cominciasse a cantarla nelle chiese sebbene non avesse i canoni di un canto liturgico. 

Bocconi e Baccano

Già ricordo, come piano piano, non solo le chitarre ma anche i bassi, le batterie, piano, piano,

diventarono specie la domenica, un luogo poco silenzioso,

a volte eccessivamente chiassoso, dove talvolta si arrivò a contrapporre il baccano degli uomini

al Dio che si faceva a bocconi di pane transustanziando l’ostia fatta di pane non lievitato

in corpo, sangue, anima e divinità del Signore Gesù. 

La cosa fu presa in considerazione dai vescovi che piano piano cercarono di regolamentare il nuovo

fenomeno religioso musicale… ma questa è un’altra storia di cui ci parlò

suor Elena Massimi FMA durante uno dei circoli ‘Assisi nel Vento’

organizzati durante la pandemia.

Questo il suo intervento sulla musica sacra.

Lei che fa parte della commissione Cei che approva i canti che possono essere cantati durante la Messa,

ebbe una sorta di vocazione proprio cantando a squarciagola i canti festosi della messa beat!

E cosi mentre la musica leggera offriva nel genere ‘Musica Beat’ degli autentici capolavori escatologici

come il brano Quando quell’uomo ritornerà dei Corvi.

Nelle chiese cominciarono a prendere piede le canzoni del gen verde

e del gen rosso e gli spiritual, in originale in lingua inglese o nelle sue traduzioni italiane. 

Don Sandro Sciaboletta

Tutto questo accadde anche a Terni, nella parrocchia di Santa Maria Regina ad esempio,

nella quale per moltissimi anni fu parroco don Sandro Sciaboletta, recentemente scomparso

e ricordato affettuosamente ancora da tante persone, alcune delle quali hanno voluto

fare un associazione per tenere vivo il suo ricordo.  

Per questo la direttrice del Coro polifonico di San Francesco di Assisi di Terni

Maria Cristina Luchetti, ha scelto i canti spiritual più belli del repertorio della corale, 

per il concerto in onore di don Sandro e Vanda Sciaboletta, che ha magistralmente diretto,

durante il quale la associazione https://comedonsandroevanda.com/blog/ 

ha presentato il libro biografico ‘Tasselli di famiglia’.

Filmati

Piacciono anche a voi questi canti? Avete anche voi ricordi delle messe beat?

Se vi va, scrivetelo nei commenti…

Claudio Pace 2 7 2023

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