Metodo Giuliani

Riporto nel presente articolo l’asbtract che il compianto Giampaolo Giuliani

mi inviò per il suo intervento in una memorabile tavola rotonda sui

precursori sismici che si tenne ad Assisi il 11/9/2020 durante il quarto

convegno di Scienza e Fede ANV4 dal titolo ‘Ripartiamo dalla Ricerca’.

Metodo Giuliani il video e l’abstract

La prevedibilità dei terremoti è oggi oggetto di opinioni contrastanti, per problemi strettamente scientifici del tipo:

(difficoltà di correlare alcuni precursori al verificarsi del fenomeno in un certo intervallo di tempo, spazio e intensità)

e sociali:

(gestione di reazioni della popolazione a fronte di un’allerta di cui è difficile prevedere la durata e il reale livello di rischio).

Prospettive

Tuttavia, a cavallo di un presente, in cui vecchi preconcetti scientifici muoiono per lasciare il posto alle nuove conoscenze nei campi della fisica nucleare, della geofisica e della geochimica, insieme alla disponibilità di nuove tecnologie che consentono di rilevare con precisione determinati fenomeni, si aprono nuove prospettive all’opportunità di sapere, con sufficiente precisione, se essere un imminente terremoto, la zona epicentrale e la sua intensità.

Incremento di gas 222Rn

Prima di un terremoto, si osserva sempre un incremento di gas 222Rn in atmosfera, una consistente attività termodinamica nel Mantello, con variazioni di temperatura, pressione ed accumuli di energia, esercitanti sotto la crosta terrestre, fenomeni che innescano incrementi di particelle ionizzanti e gas Radon.

Sensori Gamma

Si vuole portare a conoscenza la metodologia dei sensori gamma e dei diversi sistemi utilizzati che permetterebbero di correlare anomalie e fenomeni, considerati precursori sismici, con i terremoti.

Relazioni osservate, tra anomalie atmosferiche, ionosferiche, misure di interferometria SAR ed il gas 222Rn, indicano la necessità di sviluppare Reti di Monitoraggio, integrando le diverse tecniche, in diverse aree sismogenetiche.

Allarme Preventivo

Quindi la possibilità di sviluppare un sistema di allarme preventivo attraverso un approccio multidisciplinare.


Per l’urbanizzazione, lo sviluppo tecnologico e la prevenzione su alcuni territori italiani ad alto rischio sismico, come le strutture delle aree sud orientali prealpine, quelle dinamicamente attive dell’Appennino centrale e quelle dei territori dello Stretto di Messina e Reggio, è giustificato implementare un sistema di monitoraggio per la prevenzione relativa ad accadimenti naturali, ciclicamente presenti sui sistemi menzionati.

G. Giuliani.

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